Tutti segnali concreti di una sfiducia che si è ormai consumata. E’ quanto si legge in una nota del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Gela. Il consiglio comunale ha detto no silenziosamente, l’organo snobbato dal sindaco, mai preso in considerazione, come tutte le cose che hanno un principio democratico alla base e che infastidiscono questa giunta; il consiglio comunale ha manifestato il suo più grande potere, quello di dire al sindaco che nessuno lo sostiene, che le sue idee inutili e non condivise non appartengono alla città. Si è consumata la sfiducia con la mancata approvazione dell’aumento delle tariffe Tari, si è consumata la fine politica di un’amministrazione che ha avuto la presunzione di volere governare da sola, che ha scelto di lasciare le idee del Movimento Cinque Stelle, che si è convinta di essere stata eletta per meriti personali e non per valori collettivi. La sfiducia è già iniziata ed il consiglio comunale, nel deserto dell’aula, democraticamente, ha chiarito al sindaco Messinese, che l’uomo solo al comando non lo vuole nessuno, che l’uomo solo al comando sta distruggendo la città e le sue speranze, che l’uomo solo al comando, chiunque esso sia, non può e non deve più governare.