“Non c’è nulla di nulla”. Il rappresentante di “Un’Altra Gela”, critica apertamente l’operato del primo cittadino e della sua giunta che – dice - contrariamente a quanto urlato durante la campagna elettorale, stanno accettando senza colpo ferire tutto quanto imposto dall’Eni e condiviso da Crocetta e dal Sindaco uscente Fasulo. Greco si chiede cosa è successo di tanto importante da far cambiare radicalmente idea al movimento Cinque Stelle? Perché questo atteggiamento così arrendevole nei confronti dell’Eni e per nulla coerente se non in contrasto con l’indirizzo del movimento a livello nazionale? Chi ci sta dietro a queste decisioni? Lucio Greco pone altri quesiti: chi si è introdotto dietro il movimento cinque stelle locale al fine di condizionarne le scelte? A che gioco stiamo giocando? Il destino della nostra città è legato a quella che lo stesso Greco definisce strambalata coltivazione del guayule, pianta originaria del Messico e non destinata all’uso alimentare e a due impianti di bioetanolo che il gruppo piemontese Mossi & Ghisolfi avrebbe dovuto realizzare. “Siamo di fronte ad una vera e propria tragedia, che qualcuno vorrebbe trasformare in farsa. Questo trucco non funziona. Bisogna avere l’onesta – ribadisce Greco - di ammettere di aver firmato un protocollo vuoto di contenuti, privo di qualunque garanzia e che adesso si è costretti ad arrampicarsi sugli specchi. Non sorprende la posizione di Crocetta – dice Greco – ma quella proprio di Messinese e della sua amministrazione. La gente si aspettava un cambiamento e non per le cose futili ma per le scelte strategiche, quelle cioè da cui dipende il destino della città, come sicuramente è la vicenda del protocollo Eni. Sono queste le questioni su cui si deve percepire il vero cambiamento. La credibilità si gioca sulle posizioni coraggiose che si intendono assumere a difesa della città. Non è tollerabile – chiude Greco - che molti lavoratori rischiano persino di perdere tutto, a seguito di scelte sciagurate.