Bankitalia, l’Italia spaccata tra ricchi e poveri

La distribuzione del reddito in Italia conosce profonde disparità e poggia su un alto livello di debito, con punte di ricchezza in forte aumento negli ultimi cinque anni ed una generosa compensazione ai meno abbienti tramite il Reddito di cittadinanza, puntellata in via occasionale dai diversi ristori anti-crisi nell’ultimo biennio flagellato dal Covid.

Nel 2020, inoltre, il reddito medio delle famiglie italiane era più alto di quello del 2016 ma inferiore rispetto al picco 2006, prima delle ultime recessioni. Questa la fotografia scattata dalla Banca d’Italia nell’indagine sui bilanci delle famiglie, dalla quale emerge anche un dato preoccupante: i nuovi indici che misurano il livello di concentrazione del reddito nelle mani di una ristretta fascia di cittadini segna addirittura il 39,5%, dove 0 sarebbe la perfetta equità. Per la ricchezza di arriva al 68,2% e per famiglie indebitate al 21,3%.

SI tratta di un quadro fermo all’anno della pandemia, e pertanto caratterizzato da un boom di trasferimenti pubblici, che nel 2020 hanno pesato per il 2,3% del reddito delle famiglie (il doppio del 2016) e di cui ha beneficiato una famiglia su quattro, per un importo medio di 3.133 euro. Il Reddito e Pensione di Cittadinanza hanno riguardato nel 2020 il 4% dei nuclei, per i quali ha rappresentato il 65% del reddito familiare (ottenendo in media 6.135 euro).

Di contro, la ricchezza netta media è aumentata dell’1,7% nel quinquennio 2016-2020 grazie alla componente finanziaria e alla crescita del risparmio oltre che da un maggior livello di attività. Crollato invece il valore della casa, di cui ha pagato lo scotto principale il ceto medio. Contribuendo ad allargare la forbice delle disparità in termini di ricchezza di 3 punti percentuali.

fonte Pmi.it