Le nuove forniture per l’Europa, da dove verrà il gas

Il viaggio alla ricerca di nuovi fornitori è iniziato subito. Il 25 marzo, poco più di un mese dopo lo scoppio della guerra, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha firmato un accordo con il presidente americano Joe Biden per aumentare la fornitura di gas naturale liquefatto (GNL) all’Unione Europea. Sarà incrementata di 15 miliardi di metri cubi all’anno.

Col Qatar accordo per l’ampliamento della più grande piattaforma off shore del mondo.

Nulla se paragonato all’accordo col Qatar, che punta ad aumentare da 77 a 126 milioni di tonnellate annue la produzione della più grande piattaforma off shore del mondo la North field east, situata nel Golfo Persico, in collaborazione con compagnie europee tra cui Eni, Total e Shell. 

Un altro contratto è stato firmato il 15 giugno con Israele ed Egitto, top secret la quantità di gas israeliano importato, approderà prima in Egitto per essere liquefatto e poi imbarcato verso i mercati europei. 

A nord le speranze arrivano dal fronte norvegese, Varsavia ha firmato un accordo con Oslo. Anche altre capitali si sono mosse in autonomia. Roma, ad esempio, ha firmato tra gli altri, contratti col Congo e l’Angola, questo lunedì con l’ Algeria, Sofia ha firmato con l’Azerbaigian.

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