L’Italia al ventesimo posto nella scala dell’uguaglianza sociale in Europa

I dati di Eurostat mostrano che l’Italia si trova al ventesimo posto in Europa nella scala dell’uguaglianza sociale, con un Coefficiente di Gini pari a 0,334. Il nostro Paese si ritrova così nei gradini più bassi, dopo Spagna e Lettonia —nazioni entrambe con un coefficiente di 0,332— e con valori molto simili a quelli di Grecia (0,342) e Portogallo (0,34). Ma le peggiori performance in assoluto si hanno in Romania, (0,351) Lituania (0,379) e Bulgaria (0,396). E la pandemia ha accentuato queste divisioni.

«La recessione innescata dal Covid ci lascia con una pesante eredità e le politiche redistributive non basteranno certo a contrastare le disuguaglianze» sostiene Paolo Proromo, globe-trotter poliedrico dai mille interessi, che nel 1995 partecipò anche a Sanremo insieme alla Riserva Indiana di Sabina Guzzanti e David Riondino, con un testo intitolato “Troppo Sole”, che appunto parlava di minoranze e dell’importanza dell’ascolto.

«La vita —prosegue il globe-trotter— mi ha portato a conoscere tante culture diverse, modi di vita diversi, gente di tutte le razze, generi ed abitudini, che hanno fatto crescere il mio bagaglio esperienziale che oggi posso tramettere agli altri».

Certo è che qualcosa deve cambiare, anche a partire da un piccolo comune come quello di Formello. Tanto era stato fatto nelle precedenti amministrazioni ma purtroppo in questi ultimi 5 anni abbiamo assistito ad una totale incapacità di ascolto con conseguente crescita delle disuguaglianze.

Secondo il «World Inequality Lab» la disuguaglianza in Italia è al punto massimo degli ultimi 40 anni: con la sola eccezione del periodo 1999-2007, quando il divario si era sostanzialmente stabilizzato, l’indice di Gini sul reddito dopo le tasse e i trasferimenti è aumentato tendenzialmente dalla metа degli Anni Ottanta ad oggi.

Spesso usato come indice di concentrazione per misurare la disuguaglianza nella distribuzione del reddito e della ricchezza, il Coefficiente di Gini è un numero compreso tra 0 ed 1, dove lo zero corrisponde alla pura equidistribuzione: la situazione in cui tutti i cittadini percepiscono esattamente lo stesso reddito.

A valori più alti corrispondono invece maggiori disuguaglianze, con il valore 1 che corrisponde alla massima concentrazione, ovvero la situazione dove una persona percepisca tutto il reddito del paese mentre tutti gli altri hanno un reddito zero.

«Insomma ancora in crescita le disuguaglianze che rendono le persone più vulnerabili» enfatizza Paolo Proromo, che ora vuole tentare di riempire un vuoto, dando risalto a prospettive diverse, alle voci ed alle idee dei più giovani e a quelle dei più anziani, dando risalto alle diversità di ogni genere, dare voce a punti di vista anche spiazzanti che però ci portino a pensare.

«Tutto questo lo dico perché per il 12 giugno mi si è proposta un’altra sfida, quella politica. E mi presento nella lista di FormelloxFormello con Giacomo Sandri candidato sindaco, già Commissario del Parco di Veio, volendo rendermi disponibile verso le diversità» puntualizza Proromo.

«Io non credo nelle diversità —prosegue— credo invece fermamente nell’unicità dell’essere umano: non esistono diversità, se non nei nostri “modelli”. Tra l’altro la diversità ci accresce, ci fa capire cosa e come potremmo crescere dentro di noi.

Ad esempio io ho un figlio omosessuale e per me è stata una fortuna, perché mi ha insegnato come vivere la vita in maniera libera ed è per questa libertà che mi candido al consiglio comunale di Formello, con la passione e la voglia di rendere libere le persone dalle “trappole” che la società ci mette sul cammino. Come? Ascoltando e condividendo le esigenze».

«Voglio<> una Formello —conclude Proromo— che sia città per tutti, viva, attiva e accogliente sia per i vecchi che per i nuovi cittadini».