Presidente Nazionale Confedercontribuenti: il presidente Draghi sempre più al servizio della Confindustria

“Draghi sempre più al servizio della Confindustria”. E’ quanto ritiene il presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, sulla scorta di quanto di “grave sta accadendo, considerato che con la manovra e con il decreto sostanzialmente si impone alle imprese edili… che orami  da molti anni lavorano nel campo del sismabonus e dell’ecobonus… di adeguarsi e di avere la SOA (Società Organismo di Attestazione: l’omonima attestazione che tale organismo rilascia è il documento che dimostra i requisiti economico-organizzativi dell’impresa) tra l’altro in tempi brevissimi e con un volume di affari molto alto.

Questo dimostra -aggiunge il presidente Finocchiaro– che vogliono continuare a ridurre le piccole e medie imprese a sub-appaltatori per le grandi imprese che appunto hanno la certificazione di qualità e la SOA, ma che sostanzialmente di qualità e di SOA non se ne fanno nulla perchè fanno ormai i gestori e i finanziatori di tutte quelle operazioni realizzate a prezzi stracciati e a sub-appalti ormai assolutamente ingestibili.

Ancora una volta -prosegue il presidente nazionale di Confedercontribuenti– questo governo dimostra quanto sia al servizio del signor Bonomi, presidente di Confindustria, e non certo della piccola e media impresa italiana nel settore edile che lentamente, in questi giorni… in questi mesi e in questi anni… sta tentando di riprendere la propria attività, anche grazie al superbonus 110.

Da ciò emerge che il signor Draghi non sa come distruggere l’economia dei ‘piccoli’ e non sa come fare materialmente per cercare di massacrare (senza ombra di dubbio) tutto il tessuto produttivo diffuso nel nostro Paese. Allora questo è un ulteriore atto che ci fa comprendere quanto non sia più possibile dare credito a un uomo che rappresenta solo i grandi potentati economici.

Pertanto -conclude il presidente nazionale Carmelo Finocchiaro– noi di Confedercontribuenti chiediamo di tornare indietro rispetto a questa scellerata scelta e consentire, invece, che si vada avanti nel lavoro del superbonus 110 e poi che vengano rese in modo automatico sia le qualifiche e sia i fatturati per qualificare tante piccole imprese italiane”.