Il ministro Gelmini oggi in Piemonte: maggiori risorse per le zone montane

Il centro congressi Lanzo Incontra ha ospitato questo pomeriggio la presentazione, a livello piemontese, del disegno di legge per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri.

Tra i relatori il ministro per gli Affari regionali e gli enti locali Mariastella Gelmini, il presidente e il vicepresidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e Fabio Carosso, unitamente all’onorevole Claudia Porchietto, Fabrizio Vottero, sindaco di Lanzo, Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, Stefano Costa, vicepresidente di Anci Piemonte, Franca Biglia, presidente di Anpci, sindaci e amministratori di tutte le province.

“Finalmente vediamo una strategia nazionale per le montagne, non più interventi a spot di tanto in tanto in finanziaria – ha sostenuto il ministro Gelmini -. Credo che anche questo territorio, che rappresenta più del 40% di tutto il territorio montano nazionale, debba trovare nel Pnrr e anche nella consapevolezza piena, non solo degli enti locali ma anche del Governo, una stagione di rilancio, crescita e prosperità.

E questo passa ovviamente da maggiori servizi e da una grande attenzione a come tornare a vivere in montagna, a partire dalla battaglia contro lo spopolamento di questi territori, che vogliamo condurre insieme alle Regioni e agli enti locali. Abbiamo la necessità – ha aggiunto ancora il ministro Gelmini – di immaginare un rilancio economico, con una fiscalità di vantaggio per le attività imprenditoriali in montagna.

C’è tanto lavoro, abbiamo una legge quadro, che è stata appena approvata dal Consiglio dei Ministri e mi auguro approderà il prima possibile in Parlamento. Ci sono risorse e ci sono opportunità: abbiamo bisogno di lavorarci e dobbiamo spendere bene i fondi. Abbiamo 100 milioni già stanziati e altri 200 che diventeranno strutturali dal 2023.

Oltre al progetto pilota delle Green Community, c’è il bisogno di diventare autosufficienti nella produzione energetica, partendo dalle rinnovabili: istituire nei Comuni delle comunità energetiche è uno degli obiettivi che il Governo si pone. Quindi dobbiamo lavorare insieme, con il Pnrr ma anche attraverso nuovi strumenti come questa legge”.

“Questo è il primo Governo che non si è limitato ad avere un atteggiamento romantico verso la montagna, perché per la prima volta abbiamo risorse economiche certe – ha affermato il presidente Cirio -. Passeremo da 20 milioni annui per tutta Italia a 200 dal prossimo anno e per il Piemonte significherà salire da 2 a quasi 20 milioni, che dobbiamo dimostrare di saper spendere bene, per dare a chi vive in montagna gli stessi diritti di chi vive in città sotto ogni aspetto, a cominciare dalla salute e dalla scuola. Si tratta di un cambiamento epocale. A queste risorse aggiungeremo i 132 milioni stanziati dal nuovo Fondo europeo di sviluppo regionale, che consentirà di ampliare i finanziamenti alle aree interne, creandone delle nuove”.

Il vicepresidente Fabio Carosso ha poi sostenuto che “chi vive in montagna ne conosce le problematiche. Questa legge dà le risorse, fondamentale segnale di un Governo che è attento a terre che di solito sono un po’ dimenticate.

Credo che tutti insieme, con un confronto importante e soprattutto con le risorse, sapremo fare in modo che le nostre montagne nei prossimi anni sorridano, bloccando il fenomeno dello spopolamento, agevolando le professioni montane e garantendo più servizi ai territori interni e meno accessibili. Occorre vincere insieme le sfide della crisi pandemica, economica e climatica, e istituire una fiscalità differenziata, per imprese e famiglie, decisiva per fermare abbandono, spopolamento e desertificazione”.

Il disegno di legge introduce misure organiche a sostegno dello sviluppo delle zone montane, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi finalizzati a ridurre la condizioni di svantaggio di questi territori. Verrà finanziato con il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni di euro per il 2022 (prima erano 29,5) e 200 milioni dal 2023.

Interviene, in modo particolare, su sanità, scuola, accesso alla rete, imprenditoria e ripopolamento. Fornisce incentivi e agevolazioni ai medici, agli operatori socio-sanitari ed agli insegnanti che prestano servizio nelle aree montane.

Attenzione anche alla copertura dell’accesso ad Internet in banda ultra larga e interventi sulle infrastrutture idonei a garantire la telefonia mobile, al credito di imposta per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani e che investono nelle pratiche vantaggiose per l’ambiente e il clima, nonché per le piccole e micro imprese il cui titolare o almeno uno degli esercenti non ha compiuto 36 anni.

Con la misura “Io resto in montagna” detrazioni sul mutuo per chi ha meno di 41 anni e acquista la prima casa in un Comune montano inferiore ai 2.000 abitanti.