Serie A: Inter, Milan o la Juve di Pirlo?

Dopo anni di dominio incontrastato da parte della Juventus, quest’anno la lotta per la conquista dello scudetto sembra essere tornata a Milano. Inter e Milan, infatti, stanno dando spettacolo in un duello al vertice che mancava da troppi anni ormai al calcio italiano.

Conte martello, l’impresa è possibile

Ad inizio stagione, dopo un mercato esaltante, l’Inter era già considerata la principale indiziata per la conquista dello scudetto. L’eliminazione da Champions ed Europa League non fa altro che aumentare le chance di Lukaku e compagni, con Conte che potrà così contare su una rosa forte e lunga e – a differenza delle altre pretendenti – focalizzata solo sull’obiettivo scudetto.

A fare la differenza, dunque, potrebbe essere la freschezza della rosa a disposizione del tecnico pugliese, ma anche i precedenti. Conte ha già trionfato due volte in campionato senza gli impegni delle coppe: nella stagione 2011-2012 con la Juventus e nel 2016-2017 sulla panchina del Chelsea, in entrambi i casi senza nemmeno partecipare alla fase a gironi.

Negli altri due campionati conquistati con i bianconeri, invece, il tecnico si è fermato in un’occasione ai quarti di finale di Champions League (nel 2012-2013), e nell’annata successiva è arrivato fino alla semifinale di Europa League dopo la ‘retrocessione’ dai gironi di Champions. I due titoli nazionali conquistati senza le coppe fanno dunque sognare i tifosi. La Juventus e tutte le altre rivali sono avvertite: l’Inter può diventare la squadra da battere per lo scudetto.

Ma ci sono tanti altri fattori che fanno pendere l’ago della bilancia a favore dei nerazzurri. A partire dalla solidità della squadra nerazzurra. L’Inter è puntuale nelle partite che contano e a differenza del Milan, che deve sempre giocare bene per fare risultato, può arrivare all’obiettivo dispiegando la sua forza quasi per inerzia. E poi può puntare su calciatori di primissimo ordine come, ad esempio, Romelu Lukaku, in piena lotta anche nella classifica marcatori della Serie A.

Le speranze milaniste milaniste

L’altro lato della medaglia è rappresentato dal sorprendente Milan di Stefano Pioli. E se il Milan può vincere lo scudetto grande merito va dato a Zlatan Ibrahimovic. Dopo aver dimostrato di essere ancora un calciatore in grande forma, lo svedese si è preso il Milan. Dal suo approdo, la squadra è totalmente cambiata. L’ex LA Galaxy è il sole attorno al quale ruotano gli altri pianeti. Calciatori giovani, dai grandi margini di crescita, che stanno trovando terreno fertile per emergere al meglio.

Già con Gattuso, la rosa aveva dimostrato di essere alla pari delle concorrenti per un posto in Champions. Nell’estate 2019 sono arrivati calciatori importanti, che rappresentano le fondamenta della rosa. E un anno fa è arrivato Sua Maestà Zlatan Ibrahimovic. I colpi di rifinitura messi a segno quest’anno sono di sicuro valore.

Giampaolo aveva rappresentato una scelta scellerata e insensata. Sostituito con un allenatore degno di tal nome, i rossoneri hanno cominciato a volare. Pioli non sarà Sir Alex Ferguson, ma ha in mano il gruppo. Il rapporto con Ibra è straordinario.

Inoltre la squadra dimostra di sapere sempre cosa fare. Pioli ha avuto il merito di creare un gruppo solido, unito, che lotta su ogni pallone e che si aiuta vicendevolmente. Il Milan non è più un insieme di giovani spaesati che non sa stare in campo, ma è un blocco coeso, un insieme di ragazzi che sta crescendo assieme grazie all’aiuto di un grande maestro in campo.

Inoltre il mister può contare su calciatori che sono davvero sbocciati post-lockdown. Un nome su tutti è quello di Davide Calabria, fischiatissimo fino a un anno fa dai suoi stessi tifosi e ora, grazie probabilmente anche all’assenza di pubblico- che nelle prime uscite l’ha favorito, sbloccandolo e facendogli perdere qualche insicurezza- è diventato un leader della squadra, un giocatore di fascia in grado di attaccare e difendere, ma anche centrocampista di qualità all’occorrenza.

Simon Kjaer era considerato poco più di una riserva ingombrante all’Atalanta, mentre al Milan è il vero fulcro della difesa, più del capitano Romagnoli, e quando gioca il danese, tutti si sentono più sicuri. Di questo clima di fiducia generale ne hanno beneficiato altri giovani, come il belga Saelemaekers, arrivato come oggetto misterioso, e ora imprescindibile sia sulla fascia destra che sulla sinistra.

Pirlo e la sua Juve ferita

La stagione dei bianconeri non è di certo stata molto fortunata. L’allenatore bresciano come primo anno in panchina ha avuto non pochi problemi da risolvere, primo fra tutti l’innumerevole sfilza di infortuni che ha colpito i giocatori più rappresentativi. Non è un caso, infatti, che proprio la Juve ha utilizzato a più riprese giovani della Juventus U23 facendoli debuttare anche in gare importanti. La distanza in classifica dall’Inter è piuttosto ampia ma una cosa è certa: Cristiano Ronaldo deve farsi perdonare e provare in tutti i modi a regalare al mondo bianconero il decimo scudetto consecutivo. Non sarà affatto semplice vista la concorrenza, importante farsi trovare pronto qualora i primi della classe perderanno qualche punto.