Al Sant’Elia umiliati i malati indifesi

“Aumentano le proteste delle Associazioni dei malati di Alzheimer e dei malati di leucemia. Lamentano la sospensione dei servizi che entrambe le Associazioni hanno sostenuto con una partecipazione attiva e volontaria da quasi un ventennio”, ha scriverlo è Salvatore Giunta, Consigliere Nazionale Unità Siciliana LE API.

“L’ostinata insipienza di allestire l’ospedale Sant’Elia come “ospedale misto” ha causato la sospensione di servizi essenziali per i malati di Alzheimer e leucemici oltre che di tutti i servizi specialistici ambulatoriali che ancora oggi non hanno ripreso le attività.

Anche le Unità Operative ed in particolare le divisioni chirurgiche svolgono la loro attività solo per le urgenze”.


“Le Presidenti di entrambe le Associazioni, continua Giunta, lamentano a gran voce i disservizi della nostra sanità: attività ambulatoriali che stentano ad essere ripristinate, liste di attesa fino al 2001, specialisti impossibilitati a visitare i pazienti perché privi di idonei locali, pazienti dirottati presso altre sedi.

Scelte scellerate che gravano sulle famiglie dei malati leucemici e di Alzheimer, costretti a rivolgersi alla sanità privata o a sottoporsi ai viaggi della speranza”.

“Avevamo indicato ai vertici regionali della sanità e alla dirigenza dell’ASP la necessità di istituire un ospedale specialistico Covid  presso il Maddalena Raimondi di San Cataldo, lasciando il Sant’Elia alla sua normale e routinaria attività.

Non siamo stati ascoltati! Oggi a pagarne il prezzo, conclude il Consigliere Nazionale Unità Siciliana LE API, sono gli indifesi e Unità Siciliana LE API sostiene le giuste proteste delle Associazioni di volontariato che rappresentano quei malati che si vedono privati dei più elementari servizi di assistenza e cura”.