CS – CIG Sicilia, la denuncia di ANCL Catania: “1/3 delle pratiche deve ancora essere lavorato dalla Regione Siciliana”

“La Regione ha concluso l’esame delle domande di Cassa Integrazione in Deroga”. Questo abbiamo appreso dagli organi di stampa, con notevole sorpresa avendo, purtroppo, la consapevolezza che non corrisponde al vero». Esordisce così Guido Sciacca presidente di ANCL Catania, l’associazione che riunisce oltre cento colleghi della provincia etnea ed assiste il quaranta per cento delle aziende.

«Sulla piattaforma SILAV, quella utilizzata per la trasmissione delle domande, i consulenti e le aziende possono, ancora adesso verificare – continua Sciacca – che molte pratiche non siano ancora state lavorate. Non una o due, ma di un terzo abbondante di quelle 48.000 in carico al Dipartimento regionale. Pratiche che risultano ancora “Da Istruire” il che significa, nella migliore delle ipotesi, che sono state solo visionate. E c’è il dubbio anche su questo e non solo su questo: molte delle pratiche che risulterebbero approvate dalla Regione Siciliana giacciono nello stato “Da inviare all’Inps”. E va da sé che se sono “da inviare”, l’Inps non le ha ancora ricevute.

«Anche questo non è un dettaglio da poco. È utile ricordare che il Decreto Rilancio ha previsto la possibilità di prorogare la Cassa Integrazione affidando all’Inps la gestione delle domande. Ma è altrettanto chiaro che se l’Inps non riceve, dalle Regioni, lo sta bene per la prima tranche di competenza; è impossibile che l’ente previdenziale nazionale possa autorizzare la proroga.


«Tutto questo, in una situazione di crisi economica sempre più pesante, è inaccettabile. Permettere e promuovere la diffusione di notizie che giocano sulle aspettative e le speranze dei lavoratori siciliani è vergognoso, ma, ahimè – continua Sciacca – non sorprende.

Si incanala perfettamente nella lunga serie di figuracce che hanno contraddistinto la Cassa Integrazione in Sicilia ai tempi del Coronavirus: dapprima la lentezza con cui si è aperto il canale per presentare le domande, poi le faq che escono 15 giorni dopo l’apertura dei termini; poi il software della Regione che non dialoga con quello dell’INPS e da ultimo questo spot, pro domo sua, con cui si annuncia che le pratiche sono state tutte evase.

Se non ci fosse in ballo la vita economica di aziende, dipendenti e famiglie si potrebbe osare un’interpretazione ridicola, ma tutto questo è, purtroppo, offensivo anche per i consulenti del lavoro che io rappresento – conclude Guido Sciacca, presidente ANCL Catania – e che si stanno impegnando da mesi senza una guida e un indirizzo degno di questo nome da parte della Regione Siciliana.