Augusta, incendio in carcere

Si è sfiorata la tragedia, nella notte, nella Casa di reclusione di Augusta.

 “Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un detenuto straniero, nuovo giunto, che ha dato fuoco alla sua cella, provocando fumo che ha reso necessario spostare i ristretti in altra sezione, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per domare le fiamme”, spiega Calogero Navarra, segretario nazionale per la Sicilia del  Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “Il tempestivo intervento dei poliziotti, con grande senso di responsabilità coraggio e professionalità, ha permesso di salvare la vita al detenuto ed evitare più gravi e tragiche conseguenze, visto che un denso fumo aveva già invaso le celle del Reparto. Un grazie di cuore a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che con professionalità e abnegazione ha evitato che la situazione diventasse ancora più drammatica. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Augusta a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza”.

Il Segretario generale del SAPPE Donato Capece evidenzia come si siano vissuti “momenti di grande tensione e pericolo, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti. Nonostante gli evidenti pericoli, i bravi poliziotti hanno salvato la vita all’incosciente detenuto e sono riusciti a mettere in sicurezza tutti gli altri ristretti. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere. Quanto accaduto nel carcere di Augusta è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti, ma è evidente che l’Amministrazione Penitenziaria deve trovare serie e urgenti soluzioni alla grave situazione penitenziaria”.