Pechino espelle 13 giornalisti americani

Il governo cinese ha annunciato che gli statunitensi che lavorano per New York Times, Wall Street Journal e Washington Post in Cina dovranno consegnare i propri accrediti stampa entro 10 giorni. Dovranno quindi lasciare il Paese, poiché i loro visti sono legati al permesso per i media. A loro sarà anche vietato lavorare nei territori semi-autonomi di Hong Kong e Macao.

A far sapere che si tratta di 13 professionisti è il Foreign Correspondents’ Club of China (FCCC), che ha definito “deplorevole” la decisione del governo cinese. Secondo la FCCC il numero dei giornalisti coinvolti potrebbe però essere maggiore a seconda dei criteri applicati. Dal 2013 la Cina aveva espulso 9 giornalisti stranieri.

Gli Stati Uniti avevano annunciato all’inizio di questo mese che per cinque media cinesi controllati dallo Stato gli accrediti sarebbero stati  limitati a 100, con l’espulsione di fatto di circa 60 giornalisti.

L’amministrazione Usa ha motivato la restrizione denunciando la sorveglianza sempre più dura e le intimidazioni nei confronti di giornalisti americani e stranieri che lavorano in Cina e che in queste settimane sono impegnati a raccontare la risposta di Pechino alla diffusione del coronavirus.

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